La Verona del ‘500

Paolo Veronese è certamente uno degli interpreti più importanti del Rinascimento italiano, le sue opere hanno oggi un posto di grande rilievo nei musei di tutto il mondo ma non va dimenticato come la sua formazione sia avvenuta principalmente nella sua città natale. La Verona in cui nasce Paolo Caliari è ormai da più di un secolo parte dei territori conquistati e amministrati da Venezia che oltre a essere principale centro politico ed economica di un vasto impero, ne è anche la capitale culturale. Ciononostante Verona, pur essendo relegata a città di provincia, per le sue peculiarità storico-politiche, è riuscita a mantenere una certa vitalità e originalità artistica sia a livello architettonico che pittorico e il nuovo stile rinascimentale si diffonde prima a Verona che nella Serenissima. A Venezia infatti il nuovo stile, soprattutto in campo architettonico dove l’ispirazione era chiaramente all’antichità romana, viene inizialmente visto con sospetto, qualcosa di legato al potere papale da cui Venezia vuole mantenere un certo distacco. Non è un caso che proprio a Verona venga collocata una delle opere più influenti di Andrea Mantegna, la Pala di San Zeno, o che venga realizzato il primo edificio rinascimentale del Veneto, la Loggia del Consiglio di piazza dei Signori. Grazie alle sue abbondanti antichità romane, Verona è fonte di ispirazione per pittori e architetti. Mantegna stesso, che da una lapide oggi conservata al Museo Lapidario Maffeiano trae il disegno per il Palazzo Ducale a Mantova,  Michele Sanmicheli, originario proprio dello stesso quartiere in cui nasce Paolo Caliari, o Andrea Palladio, che a Verona viene a studiare i resti del teatro romano per realizzare il proprio Teatro Olimpico.

I Palazzi di Verona

E’ in questa Verona che Paolo Caliari giovane di sorprendente talento entra a bottega da Antonio Badile, buon pittore di provincia del quale tra l’altro sposerà la figlia, apprendendo le tecniche del mestiere ma subito mostrando una particolare originalità che lo differenzia dalla scuola veneta, tutta incentrata sul colore, con influssi manieristi che derivano dalla vicina Mantova dove, dopo la morte di Mantegna, opera adesso Giulio Romano.
Le tracce di questa città rinascimentale sono ancora ben visibili e possono essere ammirati in un itinerario guidato assieme alle guide turistiche di Verona. Si potranno così ammirare gli eleganti palazzi di Michele Sanmicheli (Palazzo Bevilacqua, Palazzo Canossa, Palazzo Guastaverza) oltre ai monumentali resti romani che ne influenzarono forme e decorazioni (Arco dei Gavi, Porta Borsari, Porta Leoni oltre ovviamente all’Arena), le case affrescate con i colori sgargianti (Case Mazzanti) che fecero soprannominare Verona Urbs Picta (città dipinta) e molto altro ancora. Si potranno inoltre effettuare interessanti collegamenti tra le opere in mostra, come l’allegoria della battaglia di Lepanto e le architetture cittadine come il Palazzo Turchi con i suoi telamoni dalle fattezze ottomane che diventarono motivo decorativo diffuso in seguito alla vittoria veneziana.

L’Isolo

Paolo Caliari nasce in contrada San Paolo, in una zone di Verona che, pur trovandosi fuori dal nucleo originario della città romana, da tempi remoti aveva rappresentato il cuore pulsante delle attività artigianali e protoindustriali della città, ricca di mulini, magli per metalli, concerie, fabbriche di feltri, botteghe di artigiani e artisti. Fucine e laboratori potevano infatti sversare rifiuti e materiali di risulta nel corso dell’Adige in quanto essendo il quartiere a valle del fiume, i liquami non avrebbero attreversato la città.
Poco dopo aver completato la curva della caratteristica ansa, l’Adige si biforcava, dando vita a un’isola fluviale dalla caratteristica forma a fuso. I molti piccoli rivi che caratterizzavano il cosiddetto “Isolo“, venivano quindi sfruttati per il trasporto delle merci o per l’approvvigionamento idrico necessario alla varie attività. Il corso principale del fiume era inoltre caratterizzato da un gran numero di mulini flottanti che macinavano principalmente minerali da cui si ricavavano pigmenti. Dopo la grande piena del 1882 si decise l’irregimentamento dell’Adige con la costruzione degli argini e il canale dell’Acqua Morta che dava vita all’Isolo venne interrato cambiando per sempre l’aspetto di questa parte della città che tuttavia ancora oggi mantiene parte del suo antico fascino. Proprio a ricordo della presenza di Paolo Veronese, all’inizio di quello che una volta era l’Isolo, a fine Ottocento venne collocata una statua del più illustre pittore cittadino. A monte e a valle dell’isolo si trovano le due chiese che ancora ospitano due delle poche opere di Paolo Veronese realizzate per la sua città e ancora nella loro collocazione originaria: San Giorgio in Braida con il Martirio di San Giorgio e San Paolo in Campo Marzio con la Pala Marogna.

Visite Guidate

Assieme alle guide turistiche di Verona è possibile scoprire San Paolo e l’Isolo, solitamente fuori dai circuiti turistici ma non per questo zone prive di storia e fascino. Non esitate a contattarci per ulteriori informazioni o per prenotare la vostra visita guidata alla mostra di Paolo Veronese o partecipare a uno dei numerosi itinerari tematici.

La Verona del ‘500 ultima modifica: 2014-02-07T22:54:11+01:00 da Redazione