dipinto caroto verona

Giovanni Caroto

Palazzo della Gran Guardia dal 12 maggio al 2 ottobre 2022.

Una grande mostra dedicata a uno dei maestri della pittura veronese del ‘500.
Informazioni e visite guidate: info@veronamostre.com

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In mostra più di cento opere tra dipinti, sculture, medaglie e monete, reperti archeologici, libri, fossili e curiosità. Proverranno dalle collezioni dei Musei Civici di Verona e da prestiti nazionali e internazionali tra cui Palazzo Ducale a Mantova, gli Uffizi, il Castello Sforzeso e il Kunsthistorisches Museum di Vienna e il Louvre. Permetteranno di conoscere e approfondire un artista coplesso e poliedrico, inserito nel ricco contesto culturale del Cinquecento.

Le sezioni della mostra su Caroto a Verona

Giovan Francesco Caroto, tra Verona e Mantova, all’ombra di Mantegna.

Il periodo giovanile e la formazione del Caroto.

I primi lavori dell’artista a confronto con le opere di Liberale da Verona, Mantegna – con la celebre Pala Trivulzio dipinta per la chiesa di S. Maria in Organo a Verona, la Madonna delle cave degli Uffizi e la Resurrezione dell’Accademia Carrara – così come degli altri pittori attivi a Mantova: Correggio, Domenico Morone, Francesco Bonsignori.

Giovan Francesco, tra Milano e Casale Monferrato

Il periodo trascorso a Milano e a Casale Monferrato. Le opere del Caroto saranno messe a confronto con gli altri artisti che operarono nella Milano di Leonardo da Vinci: Bernardino Luini, Bartolomeo Suardi (Bramantino), Giovanni Agostino da Lodi.

Giovanni Caroto pittore

In questa sezione è Giovan Francesco verrà messo a confronto con le opere del fratello minore: Giovanni Caroto. Fu disegnatore di antichità veronesi, pubblicate nel trattato di Torello Saraina De origine et amplitudine vitatis Veronae (1540). Giovanni Caroto dipingerà ritratti, pale d’altare e affreschi per le chiese veronesi, come Santa Maria in Organo.

Giovan Francesco e l’arte del ritratto

In questa sezione vengono riuniti numerosi ritratti realizzati dall’artista, uno dei generi pittorici a lui più congeniali, e messi a confronto con opere realizzate da altri pittori che operarono nel medesimo contesto.

Intorno al Fanciullo ridente con disegno

Il Ritratto di fanciullo con disegno proveniente dal Museo di Castelvecchio, è certamente l’opera più celebre ed enigmatica del Caroto a cui viene dedicata un’intera sezione. Essa si colloca in quel filone di quadri costruiti sul rapporto tra ciò che succede dentro e ciò che accade fuori dal dipinto con noi, spettatori, nel mezzo.

Verona, gli anni della maturità

Le opere della maturità artistica del caroto, coi suoi generi preferiti: i temi religiosi, quelli profani, e la pittura “a figure piccole”, di cui fu un grande interprete. All’apice della carriera, nel 1535, Caroto realizzò il “San Giorgio e la principsessa” per l’altare di San Giorgio in Braida (ora nella chiesa parrocchiale di Marega di Bevilacqua).

La bottega dello speziale e il museo Calzolari

Incisione museo Calzolari
La “stanza delle meraviglie” che esponeva la collezione Calzolari.

Nel secondo Cinquecento lo studio della natura si arricchisce di un approccio che inizia ad avere in sé qualcosa di scientifico, basato su osservazione e classificazione sistematica. Fioriscono le spezierie, soprattutto in piazza delle Erbe, tra cui quella di Giovan Francesco Caroto e del figlio Bernardino. Attorno a queste botteghe nasce un animato movimento di medici, naturalisti e collezionisti. Tra questi Francesco Calzolari, naturalista e speziale, studioso e appassionato delle cose naturali che raccoglie una ricca collezione di piante, minerali e curiosità di ogni genere che finisce per costituire un vero e proprio museo, tra i primi al mondo di questo genere.
La mostra presenterà una ricostruzione virtuale del museo Cartolari di scienze naturali.

I Caroto e la famiglia Della Torre

La famiglia Caroto strinse importanti legami con Giulio della Torre, mecenate, collezionista e figura poliedrica tipicamente rinascimentale. Caroto realizzò alcune opere per lo studio del della Torre che sarà ricostruito digitalmente nella mostra. Dallo studio proverranno anche un bronzetto, alcune medaglie, reperti archeologici e fossili.

Giovanni Caroto testimone di antichità

Il Cinquecento è anche il secolo della riscoperta dell’antico. Verona, con la sua storia romana e la sua ricchezza di reperti, è protagonista di questo movimento. Giovanni Caroto, fratello di Francesco, è maestro nella realizzazione dei rilievi dei monumenti antichi. Questi confluiscono in un manoscritto oggi conservato nella Biblioteca Civica di Verona. Le tavole saranno accanto all’edizione a stampa delle Antiquità di Verona (1560) e ad alcuni reperti provenienti dal Museo Archeologico al Teatro Romano. Essi testimoniano il gusto per il collezionismo e lo studio dell’antico che si sviluppò a Verona nel XVI secolo.

Giovan Francesco Caroto

La Verona del Cinquecento

Nel Cinquecento Verona divenne nota per l’attività di artisti, magari non tra i nomi più celebri del Rinascimento, ma di grande qualità, e apprezzati in tutta Italia: Girolamo Dai Libri, Francesco Morone, Paolo Morando, Francesco Torbido, Nicola Giolfino. L’architettura rinnovò con l’opera di Gian Maria Falconetto e Michele Sanmicheli che riscoprirono l’antico adeguandolo al nuovo gusto.

Il Caroto: Vita e Opere

E così fu il primo che in Verona facesse bene i paesi; per che se ne vede in quella città di sua mano che sono bellissimi

(Vasari, Le Vite, 1568)

Tra questi artisti Veronesi Giovan Francesco Caroto fu certamente una figura di spicco. Artista colto, curioso e di spirito, ben inserito nella cerchia di intellettuali veronesi di spicco come Girolamo Fracastoro e Giulio Della Torre. Caroto fu anche ‘speziale’, proprietario di una delle tante botteghe di questo tipo in piazza delle Erbe che gli permise di tessere relazioni con i naturalisti dell’epoca.

Giorgio Vasari racconta che ricevette una prima educazione nel campo delle lettere, e poi fu a bottega presso i pittori Liberale da Verona e Andrea Mantegna. L’abilità lo portò a trasferirsi a Mantova, presso i Gonzaga, a Milano, coi Visconti, e a Casale Monferrato, presso la corte di Bonifacio Paleologo.

Ritratti e Paesaggi

Nel suo percorso formativo, il Caroto studia e rielabora con la propria personalità la tecnica a olio di derivazione fiamminga, specializzandosi nel ritratto e nella pittura di paesaggio.

Con la maturità il Caroto segue la maniera di Raffaello e Michelangelo. Dotato di grande talento spazia dalla pittura, alla miniatura, al disegno naturalistico.

Visite Guidate

Come guide turistiche autorizzate di Verona proponiamo visite guidate alla mostra su Caroto in Gran Guardia.
Visite guidate su prenotazione per gruppi organizzati.
Visite guidate a giorni e orari fissi cui è possibile aggregarsi come singoli visitatori, coppie o famiglie.

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Giovanni Caroto ultima modifica: da Redazione