locandina mostra ottocento verona

Il Segno dell’Ottocento

Dal 25 novembre 2017 al 25 febbraio 2018

Presso Museo di Castelvecchio

Disegno Italiano a Verona

Piccola ma godibilissima mostra allestita presso sala Boggian, lo spazio all’interno del Museo di Castelvecchio dedicato alle esposizioni temporanee.
L’esposizione forse non vale un viaggio apposta per vederla, ma se avevate già in mente di venire a Verona per una gita o proprio per visitare il Museo di Castelvecchio, potrebbe allora essere lo spunto giusto per farlo in questo periodo.

In totale sono esposte una settantina di opere, principalmente disegni, ma anche alcuni dipinti e una scultura, di più di cinquanta autori tra cui grandi maestri dell’Ottocento italiano: Segantini, Previati, De Nittis, Michetti, il veronese Angelo Dall’Oca Bianca. L’esposizione è suddivisa in sezioni: paesaggio, scene di storia e di genere, ritratto e autoritratto.

Il disegno nell’Ottocento

testa di uomo disegnata

Domenico Bellini – Studi di figure – Dettaglio

La selezione delle opere, molto varie per autore, soggetto e provenienza, presenta un delicato momento per la storia dell’arte occidentale e italiana. L’Ottocento è forse il momento di più veloce rivoluzione e violenta rottura nelle arti figurative. Gli artisti perdono le antiche committenze, il mercato delle opere viene stravolto, irrompe sulla scena artistica il concetto di pittura en plein air. Gli artisti progressivamente abbandonano gli studi per trovare ispirazione e realizzare le loro opere direttamente all’aperto. La pittura si fa più immediata nel tentativo di cogliere attimi, luci e atmosfere fuggevoli.
Il disegno naturalmente registra tutti questi cambiamenti. Da strumento preparatorio per una composizione formale, meditata, sviluppata accuratamente in studio, retaggio della pittura settecentesca, diventa progressivamente il mezzo attraverso cui gli artisti fissano rapidamente scene e movimenti ripresi dal vero, e sperimentano nuove soluzioni.

Il XIX secolo vede la progressiva introduzione e diffusione della macchina fotografica che contribuisce in maniera determinante alle rivoluzioni pittoriche. Le prime fotocamere sono tuttavia strumenti pesanti, difficili da trasportare, complicate da utilizzare e, necessitando di lunghi tempi di esposizione, richiedono che i soggetti restino fermi a lungo. Sui loro taccuini e album invece, gli artisti possono annotare rapidamente idee e immagini colte nell’istante in cui gli si presentano davanti agli occhi, fissando istantanee come oggi chiunque può facilmente fare con il proprio telefonino.

Giovanni Segantini - Dopo un bacio.

Giovanni Segantini – Dopo un bacio.

I fogli si riempiono di righe fitte e ombreggiature rapide dalle quali emergono contadini e pastorelle, nobildonne, signori a passeggio e popolani, animali, scene di strada o attimi di vita nei campi, con quell’immediatezza e gusto dell’attimo “rubato” propri del naturalismo e del verismo.

Dal lato opposto vi sono invece i disegni pensati come opere a sé, curati e rifiniti nei dettagli, come una splendida veduta di piazza dei Miracoli a Pisa. L’Ottocento è il secolo del Grand Tour, dei viaggi dei membri delle elite europee alla scoperta dell’Italia. I viaggiatori colti e appassionati d’arte vogliono portare con sé souvenir delle vedute, dei paesaggi e delle atmosfere che hanno vissuto nel bel paese, Instagram è di là da venire, e si affidano quindi agli artisti locali che vendendo disegni ai turisti integrano i propri guadagni.

Visite Guidate

Sono possibili visite guidate alla sola mostra “Il Segno dell’Ottocento”, o in combinata con l’esposizione pemanente del Museo di Castelvecchio. Non esitate a contattarci per maggiori informazioni.

Informazioni

Lunedì: 13.30 – 19.30. Da martedì a domenica: 8.30 – 19.30

L’accesso alla Mostra “Il Segno dell’Ottocento” è compreso nel biglietto di ingresso al Museo di Castelvecchio:

intero:7.50 euro. Biglietti ridotti: 6.00 / 4.50 / 1.00 euro.

Il Segno dell’Ottocento ultima modifica: da Redazione